Denis Pušilin

attivista e politico russo, capo della Repubblica Popolare di Doneck

Denis Vladimirovič Pušilin (1981 – vivente), politico ucraino di etnia russa.

Pušilin nel 2022

Citazioni di Denis Pušilin modifica

  • Sarebbe auspicabile per le generazioni future se l'Ucraina diventasse membro dello Stato d'Unione insieme a Russia e Bielorussia. Ma non l'Ucraina che conosciamo adesso, un'entità diversa che forse comparirà dopo un'eventuale offensiva di Kiev. Non voglio dare più dettagli perché potrebbero essere interpretati in vari modi dai nostri nemici.[1]

Da Intervista al presidente filorusso Pushilin: "Conquistiamo tutta la regione di Donetsk poi addio all'Ucraina"

Intervista di Luca Steinmann sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022 e la guerra del Donbass, Repubblica.it, 6 marzo 2022.

  • È da otto anni che siamo pronti a contrattaccare alle ostilità delle forze armate ucraine. Verso la fine dell'anno scorso abbiamo iniziato ad ottenere informazioni di massicci concentramenti di soldati, di tecnologia e di armi lungo le linee di contatto e abbiamo iniziato a fare passi per contrattaccare. Ovviamente la difesa non sarebbe bastata e quindi abbiamo iniziato a programmare il contrattacco.
  • Negli ultimi otto anni di guerra 550 civili sono stati uccisi, tra loro 91 bambini. Se analizziamo gli eventi del 2014 e 2015 possiamo dire che la maggioranza dei battaglioni nazionali [ucraini] stavano uccidendo i nostri civili. Non solo uccidendoli ma torturandoli. Quando abbiamo iniziato a dissotterrare i cadaveri dai luoghi in cui le persone erano state sepolte abbiamo scoperto che molte di loro sono state uccise con un sparo in testa o con un colpo in testa sferrato con un oggetto. Non le sembra un genocidio? Queste persone venivano uccise dai battaglioni nazionali principalmente perché russe, russofone o perché non condividevano le loro opinioni politiche.
  • Nel Donbass veniamo uccisi a causa della nostra razza, della nostra cultura e dal fatto che parliamo russo. Abbiamo informazioni provenienti dall'altro lato secondo cui i cittadini sono contenti dell'arrivo dei russi, soprattutto quando portiamo aiuti umanitari. Possiamo dire che dove ci sono i russi regna l'ordine, non ci sono crimini e tutti i negozi sono aperti. Nei villaggi controllati dagli ucraini assistiamo a furti, crimini e omicidi.
  • Ovviamente la nostra gente vuole essere il più vicino possibile alla Russia. Per adesso dobbiamo arrangiarci con quello che abbiamo, ovvero la Repubblica Popolare di Donetsk. Indipendente e sovrana.

Note modifica

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