Archiloco

lirico e giambografo greco antico

Archiloco (680 a.C. circa – 645 a.C. circa), giambografo e politico aristocratico greco.

Busto probabilmente raffigurante Archiloco, Museo Pushkin

Citazioni di Archiloco modifica

  • Cuore, cuor tumultuante per un turbine di guai, | su! difenditi a piè fermo, petto avanti, o cuore: va. | C'è un agguato di nemici: tu rimani in sicurtà, | fiero; e poi vittorioso non menarme vampo,[1] né | vinto devi chiuso in casa piangere o buttarti giù; | ma gioisci delle gioie, ma rattristati dei guai, | pur non troppo; riconosci questa vita quale ell'è.[2]
  • Ma gli immortali, amico, per gli irrimediabili affanni | solo un rimedio han dato, la virile | pazienza. (fr. 7 Diehl)[3]
  • Ma io sono capace di amare chi mi ama, | ed essere nemico del nemico e fargli male. (fr. 23 West)
  • Molte astuzie conosce la volpe, una sola, ma grande, il porcospino. (fr. 201 West²[4])
Πολλ' οἶδ' ἀλώπηξ, ἀλλ' ἐχῖνος ἕν μέγα.
  • Non mi piace un generale gigantesco, gambelarghe, | tutto fiero dei suoi ricci, glabro a forza di rasoi. | Io lo voglio piccoletto; gli si notino le gambe | storte, ma si regga in piedi saldamente, tutto cuore. (fr. 114 West)[5]
  • Orsù, muoviti con la coppa tra i banchi della nave veloce, | e togli i coperchi dagli orci panciuti, | attingi il vino rosso fino alla feccia; infatti non non | potremo stare sobri in questa veglia. (fr. 4 West)
  • Sono al servizio del Signore Enialio | e so il dono elegante delle Muse. (fr. 1 West, traduzione di Enzo Mandruzzato)
  • Tale la brama d'amore avvinghiata sotto il petto. (fr. 191 West)
  • Un Saio si fa bello del mio onoratissimo scudo, | che abbandonai tra i rovi contro mia volontà. | Ma la pelle l'ho salva. E poi, d'uno scudo, che importa? | Al diavolo. Ne rimedierò uno migliore. (traduzione di Enzo Mandruzzato)
Qualcuno dei Sai si vanta del mio scudo che presso un cespuglio, | arma gloriosa, lasciai non volendo. | Ma salvai la mia vita. Quello scudo, che importa? | Vada in malora! Un altro ne acquisterò, non meno bello.[6]
Ἀσπίδι μὲν Σαΐων τις ἀγάλλεται, ἣν παρὰ θάμνωι | ἔντος ἀμώμητον κάλλιπον οὐκ ἐθέλων, | αὐτὸς δ᾽ ἐξέφυγον θανάτου τέλος. Ἀσπὶς ἐκείνη | ἐρρέτω· ἐξαῦτις κτήσομαι οὐ κακίω. (fr. 5 West)
  • Una sola cosa so, importante: ricambiare con mali terribili chi mi fa del male. (fr. 126 West)

Note modifica

  1. Menare vampo: menare vanto.
  2. In Francesco Pedrina, Musa Greca, Casa Editrice Luigi Trevisini, Milano 5, traduzione di Giovanni Pascoli, pp. 258-259
  3. Trad. G. Perrotta; citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
  4. Citato in Plutarco, De sollertia animalium, traduzione e note di Pietro Li Causi, cap. 16, in Aa. Vv., L'anima degli animali, Einaudi, 2015, p. 251 (Plutarco cita il verso come un proverbio; sulla paternità di Archiloco cfr. nota a p. 482). ISBN 978-88-06-21101-1
  5. Traduzione di Filippo Maria Pontani, citato in Erica Giugni, I nuovi ritrovamenti di ostraka nell'agorà e nel ceramico, Fondazione Giorgio Ronchi, Firenze, 2001, p. 48.
  6. Citato in Richard Billows, Maratona: il giorno in cui Atene sconfisse l'impero , traduzione di Maria Eugenia Morin, Il Saggiatore, Milano, 2013. ISBN 978-88-428-1763-5

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