Algernon Swinburne

poeta inglese

Algernon Charles Swinburne (1837 – 1909), poeta britannico.

Algernon Swinburne nel 1894

Citazioni di Algernon Swinburne modifica

  • [...] accusare continuamente Browning di oscurità è presso a poco lo stesso che accusare Linceo di cecità, o lagnarsi della lentezza del telegrafo. Egli è troppo spesso l'opposto dell'oscuro – è troppo luminoso e sottile pei soliti lettori dei soliti libri. Egli si muove con una elettrica incessante rapidità, passando dal centro alla circonferenza di una meravigliosa tela, animata da un pensiero vivente, tessuta dall'inesauribile stoffa della sua percezione, e calda dell'inesausto fuoco della sua immaginazione. Egli pensa sempre a tutta carriera; e la velocità del suo pensiero, paragonata a quella di un altro uomo, è come la corsa del vapore in confronto di quella di un carro, o come il volo del telegrafo paragonato alla corsa del vapore. (citato in Enrico Nencioni, Saggi critici di letteratura inglese, Le Monnier, Firenze, 19102, p. 47)
  • Amavo l'Italia fin da ragazzo. Quando ero a scuola dicevo ai miei compagni: Oh, perché non sono nato italiano! Ed essi non sapevano comprendere. È stato l'amore di tutta la mia vita. (citato in Mario Borsa, Memorie di un redivivo, Rizzoli, Milano-Roma, 1945, cap. X, p. 272)
  • Si era dato, non si era venduto | Né a Dio pel Cielo, né a uomo per oro. (citato in Vilhjalmur Stefansson, Una persona che non dimenticherò mai, Selezione del Reader's Digest, gennaio 1960)

Citazioni su Algernon Swinburne modifica

  • Algernon Charles Swinburne è, secondo me, la natura più altamente poetica che l'Inghilterra abbia avuto dopo lo Shelley. Altri sarà artista più perfetto di lui; egli è più poeta di tutti; egli è nato poeta. (Giuseppe Chiarini)
  • La libertà e la bellezza inspirano tutta l'opera dello Swinburne: libertà classica e bellezza pagana. Nessun altro inglese ha impeti più incomposti e ribellioni più generose: nessuno vibra di tante emozioni cosi potenti e di tanti abbandoni cosi voluttuosi. (Mario Borsa)
  • La sua poesia polifona ha qualche cosa del mare che lo Swinburne ama con tanto trasporto e canta con tanto splendore d'immagini: fluida e straripante, ondeggia maestosamente, deliziata della sua stessa potenza e della sua forza; sbatte contro i credi e le leggi degli uomini, come contro scogli immani, e nell'urto si rompe, rimbalza e si frange in mille iridescenze fantastiche. E del mare che abbraccia tutti i lidi e tutti i popoli essa ha pure l'infinita larghezza e la simpatia universale, onde di tutti i poeti inglesi, antichi e moderni, lo Swinburne è quello che noi stranieri comprendiamo e sentiamo di più. (Mario Borsa)
  • Nei Poemi e ballate il Swinburne è artista, niente altro che artista; e, come tale, non sa intendere che cosa abbiano a che fare con l'arte le idee di morale sanzionate dalla società umana; e si meraviglia dello scandalo prodotto dalle sue poesie; a quel modo che il Canova, certamente non immorale né irreligioso, avrebbe, credo, fatto le meraviglie se lo avessero accusato di oltraggio alla decenza, perché fece la sua Venere senza neppure un cencio di camicia che le coprisse il petto e le coscie. (Giuseppe Chiarini)
  • Piccolo, esile, mingherlino, con le spalle strette e spioventi, il suo corpo non contava affatto. Tutto l'uomo era nella testa... una bella fronte, altissima, ampia, e, da una parte e dall'altra, due ciocche ricciute di capelli bianco-rossicce, un naso aquilino, un mento sporgente di sotto a una bocca rientrante, una barbetta rada rada bianca alla radice e bionda-rossiccia in punta, e due occhi celesti, grandi accesi, radiosi, due occhi pieni di vita giovanile. Ed aveva allora 63 anni! (Mario Borsa)

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